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Lattanzio

Lucio Celio Firmiano Lattanzio (250 ca. - 320 ca.).

Lucio Celio Firmiano Lattanzio fu scrittore ecclesiastico in latino. Nato in Africa, divenne maestro di retorica a Nicomedia, in Bitinia. Fu costretto a lasciare il suo ufficio nel 303 a causa delle persecuzioni contro i cristiani, alla cui religione si era convertito. Costantino lo chiamò a Treviri, in Gallia, come precettore del figlio Crispo.

Opere

Le opere pervenute sono: De opificio Dei (L'opera di Dio), sulla provvidenza divina; De ira Dei (L'ira di Dio), contro la tesi dell'impassibilità di Dio; De mortibus persecutorum (Le morti dei persecutori), che pone le condizioni per la nascita di una storiografia cristiana; e soprattutto le Divinae institutiones (Istituzioni divine) in sette libri, delle quali stese anche un'Epitome (compendio), primo tentativo di sintesi dell'insegnamento cristiano: alla confutazione del paganesimo segue l'esposizione delle dottrine cristiane nel tentativo di delineare una continuità tra sapere antico e moderno. Il tentativo di assimilazione della cultura pagana emerge anche nell'imitazione stilistica di Cicerone.

Sono perdute le opere del periodo pagano e le lettere, è incerta l'attribuzione a Lattanzio del poemetto in 85 distici De ave phoenice (L'uccello fenice), dove il mito della fenice è assimilato alla passione, morte e resurrezione di Cristo.


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